28 Maggio – Madonna “Refugium Peccatorum”

Processione Madonna di Maggio

Domenica 28 maggio, alle ore 18:00, si svolgerà la processione della Madonna “Refugium Peccatorum”, tra i canepinesi comunemente conosciuta come Madonna di Maggio.

Notizie d’archivio attestano che già nel1877 si accordava il permesso per lo svolgimento di una processione per le vie del paese il giorno 31 maggio. Sebbene non sia specificato di quale processione si trattasse, per ovvie ragione e per esclusione, crediamo che fosse proprio quella della Madonna Refugiumpeccatorum. Infatti a Canepina nel mese di maggio si festeggia anche la Patrona Santa Corona Martire ma la processione in suo onore, fino allo scorso anno, si svolgeva sempre la domenica successiva al 14 maggio che, in ogni caso, non sarebbe mai coincisa con il 31 maggio.

Riteniamo che l’effige della Madonna di Maggio sia presumibilmente di manifattura ottocentesca, anche se non abbiamo notizie certe riguardo la sua data di realizzazione. Ad ogni modo il retro del santino ufficiale della Madonna attesta che già nel 1906 papa Pio X riconobbe la validità di questo culto mariano canepinese, dichiarando che tutti i fedeli che avessero recitato la preghiera avrebbero ottenuto l’indulgenza di trecento giorni (“Ai fedeli che reciteranno devotamente \ questa preghiera accordiamo l’indulgenza\ di trecento giorni\ li 18 febbraio 1906. \ PIUSS PP. X.”).

Inoltre, dopo una lunga ricerca, tra i documenti consultati in archivio si ha una chiara menzione di questo simulacro mariano nelle Visite Pastorali Trenta del 1915, in cui si fa riferimento ad alcune effigi presenti nella chiesa Collegiata: “Esistono ed espongosi per le relative feste, la statua: – (…) d) del Mese Mariano (titolo – RefugiumPeccatorum -) vestita anch’essa, col solo busto ed estremità ed il S. Bambino in carta pesta.”

Negli ultimi anni la statua della Madonna di Maggio è stata oggetto di disamina e di studi da parte della cattedra di Antropologia culturale dell’Università degli studi della Tuscia.Essa rientra nella categoria dei “simulacri vestiti”  che vengono abbigliati seguendo un rituale di vestizione, studiato per l’appunto in antropologia, che ancora oggi rimane intimo e sconosciuto, riservato esclusivamente alle donne addette, denominate vestitrici, chegodono del privilegio di partecipare attivamente al rito e di stabilire un contatto diretto con il proprio referente sacro. La Madonna di Maggio di Canepina ha le estremità (mani, piedi e testa) di cartapesta, mentre il corpo è composto da una imbottitura di stoffa. Il 30 aprile di ogni anno viene vestita con un abito di stoffa a stampa floreale che indossa per tutto il mese di maggio, e rimane esposta al pubblico nella chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta. In occasione della processione, che generalmente si svolgerà gli ultimi giorni di maggio e i primi di giugno, viene svestita dell’abito floreale e vestita con un secondo abito di seta e ricamato a mano con filo d’oro, pietre e paillettes,molto più sontuoso e raffinato del precedente.

Il fatto che il rituale di vestizione delle statue sacre si svolgesse sempre nell’intimità e nella riservatezza delle operatrici rituali, quasi esclusivamente appartenenti al mondo popolare femminile, ha fatto in modo che nessuno attribuisse a tale fenomeno la giusta considerazione. Infatti, quasi nessuno conosceva la pratica del rituale che, di conseguenza, non è stato mai oggetto di approfondimenti e di ricerche scientifiche . Tuttavia esso accoglie in sé una miriade di aspetti molto stimolanti, tra questi: lo studio del rapporto delle statue sacre con le gerarchie ecclesiastiche nel tempo, l’analisi del culto delle Madonne e della devozione popolare, lo studio dell’aspetto del dono in antropologia, del contatto dell’uomo con il sacro e della funzione delle vesti, etc.

Di statue vestite e di rituali di vestizione si discorrerà sabato 27 maggio, alle ore 16:30, presso il Salone quarto stato del Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina, dove verrà presentato il volume “Le Madonne vestite. Le vesti, i rituali, i culti” curato dal prof. Marcello Arduini dell’Università degli Studi della Tuscia, e al quale hanno collaborato attivamente nella realizzazione anche Paolo Fortugno e Luigina Petti.

Si parlerà delle due Madonne vestite di Canepina (Madonna Addolorata e Madonna di Maggio) e di tradizioni religiose che fanno parte di un patrimonio comunitario molto importanteche, come tale, deve essere conosciuto, valorizzato e sensibilizzato.

In una società che si evolve in fretta preservare una tradizione permette di mantenere vivo un passato spesso modificato dalla modernità. Indagare le cause degli eventi a noi fino ad ora sconosciuti può renderci anche più consapevoli del mondo in cui viviamo e può farci riflettere sul senso di tutto ciò che ci circonda. Un senso che può essere chiaro, più o meno evidente, più o meno preciso, ma che è sempre reale e presente.

Processione Madonna Di Maggio

Luigina Petti